Col nome di trasformatori si definiscono delle macchine
elettriche statiche (cioè senza organi in movimento)
che permettono di trasferire potenza elettrica (attiva e reattiva)
tra due sistemi elettrici (in corrente alternata) tra di
loro non direttamente connessi e funzionanti a tensioni anche
diverse. I trasformatori che assolvono principalmente a questa
funzione sono detti trasformatori di potenza e possono
essere monofasi o trifasi. Si hanno poi trasformatori
speciali quali gli autotrasformatori (nei quali manca
l'isolamento tra i sistemi elettrici connessi) ed i trasformatori
a corrente costante (usati per alimentare gli impianti di
illuminazione stradale con lampade in serie). Infine vi sono i
trasformatori di misura, voltmetrici o amperometrici,
che servono ad adattare i valori di tensione e corrente alternata
da misurare alle portate degli strumenti impiegati. Tutti i trasformatori
fino ad ora denominati sono caratterizzati dal funzionare alla
frequenza industriale che, nel nostro paese ed in Europa
vale 50 [Hz], ed è di questi che noi tratteremo.
Esistono ulteriori applicazioni del trasformatore a frequenze
diverse da quella industriale, ma noi non le prenderemo in considerazione
essendo di interesse più elettronico che elettrotecnico.
Per quanto riguarda il principio di funzionamento, si può brevemente dire che la macchina (monofase) si compone di due avvolgimenti di materiale conduttore (rame o alluminio), l'avvolgimento primario e l'avvolgimento secondario tra di loro isolati, mutuamente accoppiati attraverso un circuito magnetico (chiamato nucleo e realizzato, come vedremo, sovrapponendo lamierini ferromagnetici). Allacciando l'avvolgimento primario in derivazione al sistema dal quale si intende prelevare potenza elettrica e collegando ai morsetti dell'avvolgimento secondario il sistema al quale si intende trasferire la potenza, nel caso in cui questo sistema abbia un'impedenza non infinita avviene il trasferimento di potenza. Maggiori dettagli sul principio di funzionamento saranno esposti nel paragrafo seguente.
Costruttivamente il trasformatore monofase può essere realizzato nei due seguenti modi:
Lo scopo di quanto seguirà è quello di studiare la macchina al fine di ricavarne un modello che, considerando la natura elettrica della macchina, sarà costituito da un circuito equivalente. Una volta noto il modello sarà possibile prevedere il comportamento della macchina in qualsiasi condizione di funzionamento attraverso delle simulazioni e, in definitiva, sarà possibile utilizzare la macchina nel miglior modo possibile.
Considerando la complessità della macchina, risulta conveniente iniziarne lo studio e ricavarne il modello per condizioni ideali e, successivamente, introdurre nel modello tutte quelle correzioni che permettono di tenere conto dei tanti aspetti reali non trascurabili. In ogni caso il modello che si ottiene è sempre il risultato di indispensabili ipotesi semplificative, oltre che della corretta valutazione delle numerose leggi che governano il funzionamento della macchina. Il processo di modellazione di un sistema, pur se con procedure diverse, è comune a tutti gli ambiti scientifico-tecnologici e, sempre, si cerca di arrivare ad un modello matematico essendo questo particolarmente idoneo alle elaborazioni, anche numeriche. Nel nostro caso, il modello matematico sarà costituito dalle equazioni elettrotecniche riferite al circuito equivalente.
Trasformatori
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