Abbiamo già visto in teoria come esso è definito.
Fra i vari metodi di misura possibili consideriamo il metodo
voltmetrico.
Nel caso di trasformatore monofase il circuito di misura è il seguente:
Si alimenta il trasformatore attraverso un variatore di tensione ad induzione (nel caso di figura si tratta di un autotrasformatore a rapporto variabile, denominato industrialmente VARIAC) e si misurano le tensioni primaria e secondaria a vuoto. Dal loro rapporto si calcola il rapporto di trasformazione. Normalmente si eseguono N diverse misurazioni con tensioni sempre inferiori (od al più uguali) alla nominale e si esegue la media aritmetica tra i diversi valori calcolati:
Affinché la misura sia sufficientemente precisa è
necessario che il voltmetro posto sul secondario abbia una impedenza
interna molto elevata (ad esempio se si tratta di un voltmetro
digitale la sua impedenza interna è > 10 [MW]),
solo così è possibile ritenere il trasformatore
effettivamente funzionante a vuoto.
Altri metodi sono il metodo amperometrico, il metodo
potenziometro ed il metodo di opposizione che noi non
stiamo a vedere.
Per i trasformatori trifasi si può ancora usare il metodo voltmetrico. Lo schema è analogo a quello già visto per il trasformatore monofase ed i voltmetri devono essere inseriti tra due morsetti (sia al primario che al secondario) in modo tale da misurare le tensioni concatenate. Indicando con A, B, C i morsetti dal lato di alta tensione e con a, b, c i corrispondenti dal lato di bassa si avrà:
Oltre quanto già detto bisogna aggiungere che il trasformatore trifase deve essere alimentato da una terna rigorosamente simmetrica di tensioni sinusoidali.
Trasformatori
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