Misura di potenza reattiva, apparente e del fattore di potenza

Le condizioni di funzionamento di un impianto o di una macchina in corrente alternata vengono precisate indicandone, oltre la potenza attiva P [W], anche la potenza reattiva Q [VAR] e la potenza apparente S [VA] :


Nella pratica tecnica la potenza reattiva può essere misurata con misure dirette impiegando un varmetro, oppure con misure indirette impiegando un wattmetro, un voltmetro ed un amperometro. Criteri analoghi valgono per la misura del fattore di potenza, nel caso di misura diretta si dovrà impiegare un fasometro.

I metodi di misura diretti mediante varmetri e fasometri vengono riservati alle installazioni fisse da quadro, l'inserzione di questi strumenti è del tutto analoga a quella dei wattmetri.

Se la misura è del tipo indiretto si dovranno inserire un wattmetro, un voltmetro ed un amperometro. Di solito si adotta l'inserzione con le voltmetriche a valle, i calcoli da effettuarsi dopo le letture Vm [V], Im [A], Pm [W] degli strumenti sono i seguenti :

Il valore di potenza reattiva non richiede alcuna correzione in quanto la potenza reattiva impegnata dai circuiti voltmetrici è sempre trascurabile (data la loro natura prevalentemente ohmica).

Per quanto riguarda la potenza attiva sarà invece bene tenere conto dell'errore di autoconsumo, così che si avrà  P = Pm -PAV [W].

La potenza apparente corretta ed il fattore di potenza si potranno così calcolare :

Il metodo di misura indiretto non permette in nessun caso di determinare il segno della potenza reattiva, deve perciò essere nota a priori la natura induttiva o capacitiva del carico. L'errore relativo risultante può raggiungere valori elevati essendo pari alla somma degli errori relativi commessi dai tre strumenti inseriti, se poi l'angolo di sfasamento è molto piccolo si può addirittura, a causa dell'errore, incorrere nell'assurdo fisico di una potenza apparente minore di quella reale o di un f.d.p. maggiore dell'unità.

Misure elettriche
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